sabato 31 marzo 2012

Teodoro rappresenta quelle persone che si interessano della missione e della Chiesa in Cina, pongono delle domande e esprimono opinioni al riguardo. Questo Blog ha pensato di scegliere un tema per volta per aprire un dialogo.

Le persone che pongono questioni sono considerate un dono di Dio e perciò le denominiamo con il nome fittizio di “Teodoro”.

Alle persone che risponderanno alle domande, daremo il nome di “Guangqi” (letteralmente “lume rivelante”). E’ un nome che ci ricorda il Servo di Dio Paolo Xu Guangqi, Cattolico Laico Cinese (1562-1633), a cui rivolgiamo le nostre preghiere, perché attraverso la sua intercessione il Signore voglia concederci le grazie di cui abbiamo bisogno, e così affrettare il giorno della sua beatificazione.

Si spera che quanto riportato nel “dialogo con Teodoro” sia veramente “lume rivelante”.

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011 Lo stupendo Altare della Cattedra II 120401


Caro Guang Qi

La grazia del Signore sia sempre con te!

Mi hai detto che il mio pensiero sulla bellezza coincide con quello del Santo Padre. Mi sento molto lusigato.  Grazie! D’altra parte, in realtà, tutti amano la Verità, la Bontà e la Bellezza. Forse questa sensibilità spontanea  dimostra proprio che lo spirito umano è  universale e collegato.
 
Due persone possono quindi pensare allo stesso modo e capirsi perfettamente.

C’è un detto cinese che dice: anche se le persone non hanno due ali potenti come quelle della fenice, ma, in senso spirituale, hanno nel cuore una piccola porzione del corno di rinoceronte, possono capirsi perfettamente.  

 Non potevo immaginare che il Papa avesse fatto “la guida turistica” (solo per scherzo, non per scortesia) nella sua omelia, spiegando il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini (1598-1659) nei dettagli. Per pura curiosità, sono andato su alcuni siti e ho trovato delle foto della “Cattedra di Pietro” che ho confrontato con la spiegazione del Papa.

Visto che parliamo della Cattedra di Pietro, permettimi di condividere con te anche il mio pensiero. Pietro era un semplice pescatore, ma il Signore lo ha scelto. Nonostante il suo limitato talento, e non pochi difetti, Gesù lo ha chiamato lo stesso, facendolo diventare Pietro-pietra: “su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (Mt 16,18). Dopo la sua risurrezione, Gesù gli ha chiesto tre volte “mi ami?”. Pietro era inquieto perché Gesù gli aveva chiesto per la terza volta “mi ami?”. Quindi rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gesù gli disse: “Pasci i miei agnelli” (Gv 21, 15-17). La missione di Pietro di pascere il gregge è fondata sull’amore per il Signore.

Nella tradizione ebraica, la “Cattedra” simboleggia l’esercizio dell’insegnamento autorevole. Gesù disse: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono” (cf Mt 23, 1-3). Pietro è venuto a Roma per evangelizzarla ed esercitarvi il suo ministero. Infine è stato sepolto sul colle Vaticano. Lui è il capo degli Apostoli.  Avendo preso la Cattedra di Roma (che significa “pascere”), egli tuttavia ha guidato la Chiesa universale, e questo è il primato di Pietro. Anche dopo la sua morte, la sua “Cattedra” è trasmessa ai suoi successori.  Secondo la spiegazione  della Tradizione, la Cattedra indica il Primato di cui gode il Papa di Roma nella Chiesa Universale, essendo successore di Pietro. Dal quarto secolo, la gente ha cominciato a commemorare la “Cattedra di Pietro” fino ad oggi. La celebrazione liturgica non sottolinea comunque il potere temporale, ma lo considera un servizio all’unità, quindi di unire il popolo di Dio nell’unica Chiesa con amore.


Perdona la mia ostentazione davanti ad un esperto.

Aspetto la tua lettera e ascolto ancora, volentieri, l’omelia del Papa.

Prega per me davanti al Signore!

Teodoro

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