Le persone che pongono questioni sono considerate un dono di Dio e perciò
le denominiamo con il nome fittizio di “Teodoro”.
Alle persone che risponderanno alle domande, daremo il nome di “Guangqi”
(letteralmente “lume rivelante”). E’ un nome che ci ricorda il Servo di Dio
Paolo Xu Guangqi, Cattolico Laico Cinese (1562-1633), a cui rivolgiamo le
nostre preghiere, perché attraverso la sua intercessione il Signore voglia
concederci le grazie di cui abbiamo bisogno, e così affrettare il giorno della
sua beatificazione.
Si spera che quanto riportato nel “dialogo con Teodoro” sia veramente “lume
rivelante”.
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023 La Chiesa ha bisogno di un maggior numero di sacerdoti
santi (II) - Venerdì 20130125
Caro Teodoro
Grazie della tua lettera nella quale hai parlato del fenomeno dello scadimento
della vita spirituale di alcuni sacerdoti della Chiesa in Cina. Costoro sono
affamati di soldi e di una bella vita. Lo so anch’io, è vero che ci sono dei
sacerdoti che non osservano gli insegnamenti del Vangelo, seguendo la corrente materialista.
Si lasciano andare, assimilandosi sempre di più al mondo secolare, senza
accorgersene. Così hanno causato smarrimento nei fedeli. Tale loro
comportamento è davvero preoccupante.
Attualmente la corrente del secolarismo, della perdita di moralità, della
ricerca cieca del materialismo hanno colpito fortemente la Chiesa in Cina, e
colpito anche i giovani sacerdoti della Chiesa in Cina. Questi subiscono in
misura maggiore le tentazioni e le sfide del mondo rispetto alla gente comune. Concordo
pienamente con te: si deve rafforzare la formazione permanente dei giovani
sacerdoti, quindi anche la formazione spirituale. Dobbiamo pregare molto di più
per loro, perché la grazia del Signore sia sempre con loro.
Durante la formazione, in Seminario, i seminaristi sono sotto l’autorità e
la guida del rettore e dei direttori spirituali. La vita spirituale in questo
periodo è organizzata in un certo modo. Ma dopo l’ordinazione sacerdotale, questa
dipende completamente dall’autodisciplina di ogni persona, e così anche per il
loro rapporto con il Signore. Se questo rapporto viene allentato, trascurato,
allora certe tentazioni e sfide provenienti da persone, luoghi e fatti, arrivano
subito. Con molto probabiltà il giovane sacerdote non riesce a combattere l’aggressione
e la prova del mondo secolare.
Tuttavia in Cina non mancano sacerdoti con una santità straordinaria. Per
questo i sacerdoti con una spiritualità debole devono confrontarsi sempre con loro
sul cammino spirituale e morale, cercando di arricchire la propria vita spirituale.
Inoltre gli altri fratelli sacerdoti, le suore e i fedeli laici, non devono
discriminare né condannare quei sacerdoti che hanno sbagliato nel loro cammino
spirituale. Dobbiamo metterli in guardia, secondo il sentimento della fraternità,
correggendoli e pregando sempre di più per loro. Ovviamente i Vescovi diocesani
hanno la maggiore responsabilità di riportare questi fratelli sacerdoti sulla
giusta strada, consentendo ai sacerdoti anziani dotati di particolari virtù, di
essere i loro accompagnatori nel cammino spirituale.
Essendo stato chiamato e inviato, il sacerdote deve sempre impegnarsi nella
sua vita per conformarsi a Cristo Buon Pastore, finché Cristo non sia formato
in lui (cfr. Gal 4,19). Così possono condurre la gente comune davanti a Cristo,
e convertirsi a Cristo Capo. Nella vita non basta che i sacerdoti si convertano
a Cristo da soli, devono portare davanti a Cristo soprattutto l’umanità, per
rendere gloria a Dio Padre. In alcune parrocchie molti sacerdoti lavorano sodo,
accettando tutte le lamentele altrui senza badare mai alla propria soddisfazione.
Per loro la salvezza delle anime è un dovere, come guidare i fedeli sulla via
della santità. Questo tipo di sacerdote è benvoluto ed amato dai fedeli,
benedetto e prediletto dal Signore in modo particolare.
Se vogliono essere modello dei fedeli, i sacerdoti devono sempre essere attenti
al proprio comportamento, e soprattutto non dimenticare la loro missione e la
loro identità, che è quella di rappresentanti di Cristo nel tempo. Il sacerdote
deve essere anche modello di vita, per i non credenti e per i credenti. Il
fatto di essere santi e virtuosi o meno, ha un impatto diretto sullo sviluppo
della Chiesa, sull’immagine della Chiesa, e suscita la sensazione della
presenza di Cristo nella vita delle persone e la salvezza dell’anima. Per questo
san Giovanni Bosco diceva: “Un prete in paradiso o all’inferno non ci va mai da
solo, vanno sempre con lui un gran numero di anime”. Il buon esempio e la
santità dei sacerdoti influenzano direttamente la vita pastorale. Se facciamo
una ricerca, scopriamo che l’arresto o lo sviluppo della pastorale delle
parrocchie dipende per la maggior parte dalla qualità della santità dei
sacerdoti.
Secondo
me, un buon sacerdote deve migliorare la propria vita spirituale in
continuazione, cercando consolazione e soddisfazione solo in Cristo. “I
presbiteri raggiungeranno la santità nel loro modo proprio se nello Spirito di
Cristo eserciteranno le proprie funzioni con impegno sincero e
instancabile” (Decreto sul Ministero e
la Vita dei Presbiteri Presbyterorum
Ordinis, 13).
Quindi
un buon sacerdote deve sempre migliorare e tenere in forma la sua vita
spirituale:
- Deve osservare la povertà. “Egli,
pur essendo nella condizione di Dio…svuotò se stesso, assumento la
condizione di servo” (Cfr Fil 2, 6-7; 2Cor 8,7). Dopo aver ricevuto
l’ordinazione sacerdotale, “essi sono invitati ad abbracciare la povertà
volontaria, con cui possono conformarsi a Cristo in un modo più evidente
ed essere più disponibili per il sacro ministero” (Decreto sul Ministero e
la Vita dei Presbiteri Presbyterorum
Ordinis, 17). Per i sacerdoti la povertà è una virtù, in particolare
mettere Cristo sopra di tutto: “Io sono la tua parte e la
tua eredità” (Nm 18,20). Significa che vivono in questo mondo ma non gli
appartengono (Cfr Gv 17, 14-16). Inoltre non devono essere risucchiati dai
beni temporali (Cf 1 Cor 7,31), ciò
significa mantenere una certa libertà nei confronti di questi beni materiali.
- Deve essere un
uomo di preghiera, concentrato sulla spiritualità interiore. Oltre alla
preghiera delle Ore, deve fare l’esame di coscienza tutti giorni, leggere
libri e la Bibbia, fare l’adorazione eucaristica, recitare il rosario e
frequentare il sacramento della riconciliazione ecc. questi sono i mezzi più preziosi per mantenere una
vita interiore. Devono fare ricorso alla forza di Dio e alla sua Parola
per orientare la propria vita e il proprio comportamento.
- Ogni anno si deve
allontare per un periodo di tempo dal lavoro quotidiano, per gli esercizi
spirituali, sia personali che comunitari, in quanto fanno bene a tutti e
due. Ogni mese deve inoltre dedicarsi ad un esame spirituale interiore.
- Deve leggere e
studiare spesso testi di teologia, spiritualità, pastorale, che fanno bene
alla crescita interiore e
spirituale.
- Deve svolgere il
proprio lavoro nella fedeltà a Cristo, come la celebrazione eucaristica
quotidiana, e soddisfare ogni esigenza sacramentale dei fedeli. Così nella
sacra liturgia, attraverso la Parola di Dio e la predicazione del Vangelo,
il sacerdote non solo santifica gli altri, ma anche se stesso.
Con la mia preghiera e i miei migliori auguri, nell’Amore del Signore.
Guang Qi
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