Teodoro rappresenta quelle persone che si interessano della missione e
della Chiesa in Cina, pongono delle domande e esprimono opinioni al riguardo.
Questo Blog ha pensato di scegliere un tema per volta per aprire un dialogo.
Le persone che pongono questioni sono considerate un dono di Dio e perciò
le denominiamo con il nome fittizio di “Teodoro”.
Alle persone che risponderanno alle domande, daremo il nome di “Guangqi”
(letteralmente “lume rivelante”). E’ un nome che ci ricorda il Servo di Dio
Paolo Xu Guangqi, Cattolico Laico Cinese (1562-1633), a cui rivolgiamo le
nostre preghiere, perché attraverso la sua intercessione il Signore voglia
concederci le grazie di cui abbiamo bisogno, e così affrettare il giorno della
sua beatificazione.
Si spera che quanto riportato nel “dialogo con Teodoro” sia veramente “lume
rivelante”.
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025 Accompagnare il successore di Pietro con la preghiera
II mercoledì 20130220
Caro Teodoro
La pace del Signore
sia sempre con te!
La rinuncia al
ministero petrino, che il Papa Benedetto XVI ha annunciato in latino il mattino
del 11 febbraio davanti al Collegio Cardinalizio, ha destato grande stupore in
tutti. E’ ovvio
che una simile decisione richiede grande fede e coraggio.
Il Papa ha detto che “dopo
aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto
alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per
esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che
questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo
con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando”. In primo
luogo, il Papa ha preso questa decisione per la responsabilità nel confronti
della Chiesa, dopo una lunga preghiera ed un accurato esame di coscienza.
Come lui stesso ha
spiegato durante l’udienza generale del mercoledì 13 febbraio 2013, Egli ha
rinunciato “per il bene della
Chiesa”. E ha proseguito dicendo che alla Chiesa
Cristo “non farà mai mancare la sua guida e la sua cura”. Nell’omelia della
liturgia di Mercoledì delle Ceneri, presieduta
da lui stesso nella basilica di San Pietro, il Papa ha parlato della
necessità di un “ritorno a Dio”, della “testimonianza”, e del “nostro cammino
quaresimale che passa attraverso la Croce”. Ha pure stigmatizzato le colpe
“contro l’unità della Chiesa”, e “le divisioni nel corpo ecclesiale”, colpe che
hanno deturpato il volto della Chiesa. Ha poi
ha sottolineato che “il ritorno al Signore è possibile” “perché è opera
di Dio e frutto della fede”. Questa realtà diventa concreta nella nostra vita “solo quando la grazia del Signore penetra
nell’intimo e lo scuote donandoci la forza di ‘lacerare il cuore’”.
“Vivere la Quaresima
in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e
rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o
indifferenti”. Benedetto
XVI ha sottolineato che “il ‘ritornare a Dio con tutto il cuore’ nel nostro
cammino quaresimale passa attraverso la Croce, il seguire Cristo sulla strada
che conduce al Calvario, al dono totale di sé. E’ un cammino in cui imparare
ogni giorno ad uscire sempre più dal nostro egoismo e dalle nostre chiusure,
per fare spazio a Dio che apre e trasforma il cuore”. Il card. Tarcisio
Bertone, Segretario di Stato, era
visibilmente malinconico, quando ha rivolto parole di ringraziamento al
Papa. I lunghi applausi dei fedeli
presenti hanno dimostrato l’amore e l’affetto al Santo Padre, e l’amarezza dei loro cuori per la decisione
di Benedetto XVI.
Pensando ai suoi
otto anni di Pontificato, alla sua testimonianza di vita, al suo magistero, e
soprattutto alla sua costante ricerca della verità, non possiamo fare a meno di
ringraziare il Signore per averci dato un successore di Pietro come Benedetto. Nello stesso tempo, i figli
della Chiesa sono venuti da ogni angolo del mondo per esprimere il loro
sostegno e simpatia a questo papa, un
padre amabile. Anche i Capi degli Stati da tutto il mondo hanno manifestato la
loro stima per questo Papa che passerà
alla storia.
In questo momento
così delicato, la Chiesa ha bisogno maggiormente della nostra preghiera e
conversione, perché venga eletto come
vicario di Cristo, un Papa, che,
come Benedetto XVI, sia pieno di saggezza, grazia ed energia. Io credo che la nostra Chiesa
in Cina, come ha sempre fatto, non farà mancare la preghiera, la testimonianza
di vita cristiana per dare il suo sostegno e amore al successore di Pietro. E
non come certe persone, che lo danno con discorsi inopportuni, con attacchi e
speculazioni ideologiche. Il Papa 86nne ha detto chiaramente nella sua
declaratio, che “per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo,
è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo”. E “per l’età
avanzata, non sono più adatto per esercitare in modo adeguato il ministero
petrino”. Non corrisponde perciò a verità
quanto riportato da certi mass media, che distorcendo la verità, hanno detto
che il Papa ha rinunciato perché
“malato, sotto la pressione…”.
La rinuncia del Papa
al ministero petrino ha dimostrato proprio la sua umiltà. Nello stesso tempo ha dato un
buon esempio a tutti vescovi. Il ministero episcopale è conferito per servire
il popolo, servire la Chiesa. Se un vescovo per determinati motivi non è più in
grado di esercitare questo ministero e servizio, deve dare le dimissioni al Santo Padre
tempestivamente. Il ministero e il servizio episcopale non sono un potere da abusare, che può causare smarrimento dei fedeli. Se vi fossero di tali
ministri, essi devono rispondere davanti al Signore di tutte le conseguenze. Il
potere è la logica di questo mondo, non di Dio.
Alcuni sono
preoccupati dal fatto che con la rinuncia del Papa vi sarà Sede Vacante dal 28 febbraio fino all’elezione del
prossimo Papa, e il lavoro della Santa Sede potrebbe essere sospeso o
addirittura piombare nel caos. Questa
preoccupazione non ha motivo di esistere. Durante questo periodo, tutti i
superiori dei dicasteri della Santa Sede si assumeranno scrupolosamente il loro dovere, esercitando
la propria funzione. Tutto procederà normalmente. Soltanto gli affari che
spettano di diritto al Papa, verranno
riservati al nuovo Pontefice.
Secondo p. Federico
Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, durante l’udienza
generale del mercoledì 13 febbraio 2013, il Papa ha incoraggiato il popolo di
Dio, che può sentirsi disorientato in questa situazione, a viverla con fede e
serenità nella certezza che la Chiesa è di Cristo.
Incontrando i
giornalisti per la terza volta sempre i 13 febbraio, p. Lombardi ha detto,
“quando c’è Sede Vacante, i cardinali del mondo si radunano in Vaticano per
preparare il Conclave per eleggere il Papa”. Si auspica che il nuovo Papa sia eletto
prima della Pasqua. Per quanto riguarda l’elezione del nuovo Pontefice, Papa
Benedetto XVI ha detto, “Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo
Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria,
affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il
nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire
di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.
In questa quaresima,
dobbiamo pregare e digiunare per accompagnare la Chiesa in questo momento
particolare. E
imploriamo Dio nell’Anno della Fede perché ci consolidi nella fede, e ci
riempia di fiducia ed amore filiale per la Chiesa Universale.
Con la mia preghiera e i miei
migliori auguri, nell’Amore del Signore.
Guang Qi